sabato 6 dicembre 2008

La psicomerda



L'immagine del bimbetto dodicenne qui sopra tratta di un intervento di lobotomia prefrontale, terapia risolutiva partorita dalla mente criminale del Dott. Egas Moniz mezzo secolo fa. In dieci minuti era tutto fatto: il paziente veniva operato da sveglio, infilandogli un punteruolo attraverso le cavità orbitali e spappolandogli per benino il lobo frontale. Risultato: un vegetale buono buono da annaffiare per il resto dei suoi giorni in meno di dieci minuti di lavoretto. Più di mezzo milione di persone furono lobotomizzate in America ( sempre avanti sti americani!), da prodighi psichiatri ambulanti che gironzolavano per le varie contee a bordo di un furgoncino attrezzato di tutto punto.
La psichiatria, questa pseudoscienza, non vanta un solo caso di guarigione, ma in compenso ha seminato lungo il sentiero della ricerca migliaia di vittime considerando l'uomo meno di una cavia da laboratorio. Questo imbroglio attualmente costituisce una delle maggiori fonti di introito delle case farmaceutiche, inventando nuove patologie a giustificazione del business. Chi si è preso la briga di leggere quel libro illuminante di M. Foucault ("Storia della follia"), ha potuto forse schiarirsi le idee a questo proposito. Dal poetico vagabondaggio del folle, cacciato di paese in porto ( da qui la splendida immagine tardomedievale della "narrenschift/ nave dei folli" - un equipaggio impazzito di una nave senza timone e vele), alle case di contenimento seicentesche (che segregavano indistintamente ubriaconi, ragazze madri, ladri, squilibrati, assassini, sifilitici...), ai manicomi sperimentali di primo '800, ad oggi, il passo che si vuole spacciare come progresso è davvero lungo. Dall'incatenamento forzato, alle botte d'ogni genere, bagni freddi e docce ascensionali (un getto di acqua gelida su per il culo, per intenderci), siamo passati con gli anni alle prime terapie farmacologiche (cfr. Cardiazol ad A. Artaud), fino all'elettroshock, alla lobotomia, infine, agli psicofarmaci somministrati ai bambini "ipercinetici" invece di una bella partita a pallone. E tutto questo nell'addizione, vale a dire che una nuova terapia non ha scalzato la precedente, ma si è aggiunta. Che dire poi del malato di mente che è servito da tester nel progetto eugenetico dello sterminio nazista, oppure nei programmi di controllo mentale alla MK-Ultra dei servizi segreti americani.
La psichiatria è nata per riportare alla normalità di una società anormale gli spiriti liberi che di questa società, ne farebbero volentieri a meno.


P.S.: a proposito di progressi, l'elettroshock è tornato di recente in Italia, ma gli hanno cambiato il nome. Ti somministrano una bella flebo di farmaci paralizzanti per evitare spasmi e convulsioni (a volte negli scrolloni ci puoi rimettere la spina dorsale) e lo chiamano "terapia elletroconvulsiva"... non c'è che dire, suona meglio!

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