sabato 6 dicembre 2008

Cosa aspettiamo a crepare?




Le isole Svalbard si trovano 640 chilometri a nord ovest delle coste norvegesi, tra il 78esimo e l’80esimo grado di latitudine, a 1200 chilometri dal polo Nord, e in un tunnel di 80 metri scavato nella roccia di una montagna... sorpresona! Ci ritroviamo La Global Seed Vault, la banca mondiale delle sementi. Gli unici vicini di casa, a quanto pare, saranno la combriccola Rockfeller, e la Bill Gates Foundation che, guarda caso, tra tutti i posti possibili a questo mondo hanno scelto di starsene soletti e belli freschi, costruendosi un bell'hangar a prova di nucleare accessoriato di tutti i comfort. Così adesso hanno l'orto sotto casa! Attualmente vi sono conservati 268 mila campioni di semi diversi, comprese le varietà vegetali più rare, che nel tempo diventeranno 4 milioni. I semi provengono da un centinaio di paesi. L’obiettivo è quello di preservare la biodiversità del pianeta, dando retta ai buoni propositi di Ola Westengen -Coordinatore Global Crop Diversity.
Le riserve delle specie vegetali sono accantonate in una miniera in disuso, in fondo al tunnel di una montagna. Una scelta che puo’ apparire singolare. Ma questa “Terra dalle coste fredde” - traduzione letterale del nome Svalbard- oggi coperta per due terzi dai ghiacci, nel sottosuolo è ricchissima di carbon fossile. L’attività estrattiva è da tempo sviluppata. Per questo sono disponibili ampi spazi nei siti minerari già sfruttati e abbandonati. La stessa banca dei semi, ora rinnovata e resa più sicura, preesisteva, in fondo a un’altra galleria di un’ex miniera, proprio accanto a dove si trova ora la sede definitiva di stoccaggio delle sementi.
Il costo della banca dei semi è stato di 3,8 milioni di euro, in gran parte finanziati dal governo norvegese (e quindi dagli ignari cittadini). La gestione è stata affidata all’Associazione per la diversità delle colture globali, un’emanazione della Fao. Vista la perfetta tenuta del permafrost delle isole, sarà la più grande e sicura al mondo. Cambiamenti climatici, disastri ambientali, una guerra nucleare: in ogni caso è in salvo l’agricoltura del pianeta.
Cary Folwer - Direttore Global Crop Diversity ci gratifica delle sue parole: “Forse era proprio arrivato il momento, ora possiamo tutti rilassarci e dire “Finalmente abbiamo un caveau blindato per i semi!” e sono sicuro che sarà lì anche tra mille anni !”.
La banca dei vegetali, che qualcuno già ha soprannominato il deposito dell’apocalisse, potrà resistere anche alle catastrofi più gravi. Si trova a 130 metri sopra il livello del mare, in grado di restare all’asciutto anche se, nell’ipotesi più infausta, fondessero tutti i ghiacci, sollevando il livello del mare di 61 metri.

Le piante sono al sicuro... che aspettiamo a levarci dai coglioni una volta per tutte e a cedere questo piccolo pianeta (troppo piccolo) alla stirpe dei grandi mangiamerda al potere? I loro figlioli hanno bisogno di spazio porco mondo, un giardino e un'altalena non bastano!

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