


Le riserve delle specie vegetali sono accantonate in una miniera in disuso, in fondo al tunnel di una montagna. Una scelta che puo’ apparire singolare. Ma questa “Terra dalle coste fredde” - traduzione letterale del nome Svalbard- oggi coperta per due terzi dai ghiacci, nel sottosuolo è ricchissima di carbon fossile. L’attività estrattiva è da tempo sviluppata. Per questo sono disponibili ampi spazi nei siti minerari già sfruttati e abbandonati. La stessa banca dei semi, ora rinnovata e resa più sicura, preesisteva, in fondo a un’altra galleria di un’ex miniera, proprio accanto a dove si trova ora la sede definitiva di stoccaggio delle sementi.
Il costo della banca dei semi è stato di 3,8 milioni di euro, in gran parte finanziati dal governo norvegese (e quindi dagli ignari cittadini). La gestione è stata affidata all’Associazione per la diversità delle colture globali, un’emanazione della Fao. Vista la perfetta tenuta del permafrost delle isole, sarà la più grande e sicura al mondo. Cambiamenti climatici, disastri ambientali, una guerra nucleare: in ogni caso è in salvo l’agricoltura del pianeta.
Cary Folwer - Direttore Global Crop Diversity ci gratifica delle sue parole: “Forse era proprio arrivato il momento, ora possiamo tutti rilassarci e dire “Finalmente abbiamo un caveau blindato per i semi!” e sono sicuro che sarà lì anche tra mille anni !”.
La banca dei vegetali, che qualcuno già ha soprannominato il deposito dell’apocalisse, potrà resistere anche alle catastrofi più gravi. Si trova a 130 metri sopra il livello del mare, in grado di restare all’asciutto anche se, nell’ipotesi più infausta, fondessero tutti i ghiacci, sollevando il livello del mare di 61 metri.
Le piante sono al sicuro... che aspettiamo a levarci dai coglioni una volta per tutte e a cedere questo piccolo pianeta (troppo piccolo) alla stirpe dei grandi mangiamerda al potere? I loro figlioli hanno bisogno di spazio porco mondo, un giardino e un'altalena non bastano!
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